Fiandre Piemontesi ventose

il 12/04/2012 · Commenti disabilitati su Fiandre Piemontesi ventose

Prima di cominciare con il primo vero racconto dell’ anno, devo avvisarvi che il 4° giro del Tortonese è rimandato di una settimana a domenica 22 Aprile. Tutto il resto rimane invariato, salvo che hanno asfaltato quei 200m sterrati nell’ ultima discesa.

Sabato Fiandre“. L’ ordine di La Fiura è autoritario, dobbiamo cominciare la simulazione dei grandi giri del nord adattandoli a dei percorsi brevi nel nostro territorio. Nulla di particolare, un pomeriggio con spirito goliardico cercando i peggiori muri cementati della val Curone.
La strada nuova di Salice non s’ha da fare, andiamo subito a Volpedo sfidando uno sferzante vento contrario sino ad attraversare il centro storico di questo grazioso paese, dirigendoci verso il muro di Cà Rovereto, 99m di dislivello al 13% con tratti cementati. La catena scivola veloce sul 27, sebbene il Roveretoberg sia un muro breve esso richiede un po’ di attenzione. Ritorniamo sui nostri passi, scopro con meraviglia che Fiura non conosce Cà Bruno e l’ idea lo stuzzica parecchio, ma ora dobbiamo dirigerci alla capitale dei muri: San Sebastiano Curone.
Oggi questi 12km di valle sono quanto di più terribile può esserci, una bora da sud rende faticoso anche mantenere i 20 orari e trasforma del falsopiano in un’ autentica salita! Ci salviamo parzialmente percorrendo una stradina secondaria più protetta, ma la polvere trascinata dalle raffiche più forti fa quasi male a contatto della pelle, e scrivo questo per farvi capire quanto fosse forte il vento…

A San Sebastiano andiamo alla ricerca del muro in pavée, mi perdo dentro a questi vicoli d’altri tempi e azzardiamo passaggi in cunicoli e su dolci scalinate prima di trovarne l’ imbocco. Fiura parte deciso, forse troppo, il tentativo fallisce per il rischio ribaltamento! Io invece mi meraviglio, 2 anni fa feci molta fatica a non mettere il piede a terra, questa volta salgo senza problemi. Le difficoltà non sono finite, il pezzettino di discesa è qualcosa da biker, con buche, ghiaia e lastre di asfalto accavallate su tornanti secchi al 15%…
Ma ce ne manca un’ altro, quello di Cà Perlana, che per poco nel 2010 non mi disarcionò. L’ inizio lascia perplessi, si vede un nastro cementato letteralmente verticale svolgere una mezza curva e nascondersi tra la vegetazione… Fiura prova giusto a vederlo, purtroppo ha storto la ruota e non è consigliabile scendere in queste condizioni per 300m al 20% medi. Io invece salgo e sebbene stanco in cima sono ancora lucido. Comunque è impressionante, il 2° muro più duro delle mie zone!

Ora il vento, o meglio l’ uragano è a nostro favore, scendiamo a 35 orari senza pedalare, in un paio di tratti più aperti tento delle volate raggiungendo l’ incredibile velocità di SESSANTANOVE kmh praticamente in piano, incredibile! La mia idea è di tornare per Zebedassi e goderci questo vento a Pozzol Groppo, Andrea concorda, ma non sul versante, l’ idea di Cà Bruno lo attizza troppo e quindi ritorniamo a Volpedo. C’è del falsopiano prima della salita, alcune raffiche sono talmente violente che mi scoraggio a tal punto da mettere il piede a terra… Ma non si può dover spremersi a 18 orari in tratti all’1%!

Cà del Bruno, 1600m al 12,15% in cui detengo il mio record di VAM (1510mh), forse non un vero muro da Fiandre, ma pur sempre un vero muro. Il tratto più duro è alla fine, dove la salita arriva in costa e dove il vento ritorna a soffiare fortemente contrario. Io mi sono avvantaggiato, filmo Fiura che sta arrivando e tento di prenderlo in giro inseguendolo a piedi, dopo una portentosa manata rinuncio… (“hai il cameramen!” – “parton le spallate“) (Ovviamente il tutto in maniera ironica)
Il vento soffia laterale, noi dobbiamo curvare per andare diritti, poi io trovo un punto in cui le correnti si incanalano e tento di decollare. Sono in piedi per delle foto con la bici perpendicolare all’ aria, alzo leggermente le ruote per spostarla ma fatico a riportare il velocipede a terra, le ruote a basso profilo stanno facendo da ali, rischiando di trascinarmi con loro nel volo più imbarazzante della storia (non so a quanti sia capitato di volare dalla bici rimanendo fermi).

Scendiamo con prudenza a causa delle raffiche laterali, ritorniamo a Rivanazzano e concludiamo questo giro di 57km. “Oggi mi sono divertito” è il commento di La Fiura, ed io concordo, è stata una giornata talmente epica da meritare un racconto su questo blog!

Andrea che sale al Roveretoberg

Passaggi dentro San Sebastiano Curone

Il muro di San Sebastiano

Il 2° muro a San Sebastiano…

che finisce come inizia.

E questo video per darvi l’ idea del vento odierno

 

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