Giro dei vigneti, 1° racconto

di Pedra il 10/11/2014 · Commenti disabilitati su Giro dei vigneti, 1° racconto

Come apro la porta inizia a piovere, vado al garage sotto l’acqua ed il pane non c’è ancora, nel rientrare picchio la schiena facendomi del male… inizia benissimo questo 7° giro dei vigneti d’Oltrepò, già rimandato di una settimana per delle previsioni poi smentite che davano maltempo. Arrivo a Casteggio un po’ in ritardo rispetto al programma ed infatti sono quasi tutti presenti, sebbene quest’ anno tra rinvio e previsioni non ottimali siamo in meno del 2013, solo in 17 prenderemo parte a questo mio evento ormai classico. E come arrivo inizia a piovere anche a Casteggio, prima in maniera lieve, poi l’intensità delle precipitazioni aumenta tanto da costringerci a rifugiarci preventivamente in cantina Guerci, appoggiando i nostri mezzi a grosse cisterne, con la gentilissima Milena a tenerci compagnia e con qualcuno che vorrebbe approfittare del luogo per riempire la borraccia non di acqua…

Non dura a lungo, e partiamo con una ventina di minuti di ritardo su una discesina ancora bagnata che ci porta a Casteggio paese, in cui notiamo con sgomento che qui le strade sono asciutte… Altro che nuvola di Fantozzi, qui è la nuvola del Pedra! Superiamo Casteggio nella parte alta prima di immetterci in pianura lungo la val Coppa verso Borgo Priolo, affiancando villette poste ai piedi di colline ad elevata coltivazione viticola, rischiando io pure di essere punto da una vespa intrappolata nel casco e nel mentre di assistere ad un tamponamento con l’odore di gomma bruciata ad avvolgere le nostre narici. “Bene, se inizia così…” penso, ed infatti poco dopo siamo costretti a fermarci, ma per fortuna è un mezzo allarme, si tratta solo di una pompetta che si è staccata dal supporto.
Davanti siamo io e Matteo, nuovo acquisto del gruppo che con i suoi 18 anni è arrivato direttamente da Pavia e sta pedalando ai 30 orari con un’agilità impressionante, tale da farmi pensare che sicuramente farà faticare me e Christian.

Passiamo Borgo Priolo e Matteo ed Ettore vanno in fuga mentre noi dietro siamo livellati ad un’ andatura più tranquilla, il panorama si è ristretto avvolti come siamo a sinistra dal castello di Montalto ed a destra da altre più ripide colline, tutte intensamente vitate con infiliti filari a ricoprire ogni lembo di terra. L’asfalto si fa tipico con le sue innumerevoli buche, la strada prende le ondulazioni della valle ed il gruppo si comincia a frammentare in vista del successivo GPM di Canavera-Carmine, che inizia dopo diversi chilometri di falsopiano proponendo pendenze a doppia cifra su asfalto ruvidissimo tra antiche case e zolle di terra lungo il percorso. Matteo come previsto va forte, forse troppo, tanto da faticare a rimanergli a ruota e, complice una giornata non proprio ottimale, da farmi staccare da lui e da Christian che ci ha raggiunto, rimanendo solo con Andrea C. reduce da un infortunio recente. Prendiamo quota molto velocemente aiutati da un fondo stradale finalmente buono, le pendenze calano e senza accorgercene stiamo uscendo dalla zona geomorficamente adatta alla vite, con prati ripidi e terreni sabbiosi fino ai 580m verso il passo Carmine. Davanti caliamo tutti, io ed i due soliti “disperati” arriviamo insieme mentre il fortissimo giovincello ci precede di poco, avendo a sua volta calato il ritmo.
La giornata si è aperta, fa piuttosto caldo ed un occasionale sole ci fa dimenticare di essere a metà Ottobre. Pian piano arrivano tutti, col gruppo chiuso da chi ha scelto il percorso medio e la loro guida Elia festeggiante come se avesse vinto.

Ora dovrebbe esserci la divisione tra i due percorsi, ma decidiamo di rimandare la scelta a Pometo, suggerendo a Paolo ed un altro stretto coi tempi di deviare sul corto per avere maggiore flessibilità. In discesa verso Pometo un emerito IMBECILLE sgasa col suo grosso SUV sfiorandoci tutti, ma nonostante quel (epiteti non riferibili) arriviamo sani e salvi alla fontana di Pometo dove attuiamo la divisione dei due percorsi, con 6 che scendono direttamente verso Santa Maria della Versa ed altri 11 che si dirigono verso la val Tidone, raggiunta da una divertentissima discesa chiamata “piccolo Stelvio” che presenta la bellezza di 19 tornanti in 2100m, diversi da quelli del più famoso passo alpino ma che fanno comunque girare la testa in un vorticoso cambiamento di visuale su colline e sulla diga del lago di Trebecco.

Un pezzetto di pseudo-pianura aiuta a ricompattare il gruppo prima della seconda salita del giorno, l’unica piacentina che sale verso Stadera, tutta pedalabile in un ambiente misto tra campi e boschetti e qualche occasionale tratto sterrato. Matteo va ancora molto forte, noi altri tre abituati a contenderci la testa del gruppo fatichiamo per rimanergli a ruota e verso la fine io cedo il passo, riprendendo Christian nel falsopiano finale e gli altri due poco più avanti, fermi ad inizio discesa con qualche dubbio sulla strada da seguire. Tassara è il paese in cui ci ricompatteremo, ma vi si giunge in discesa evitando qualche buca di troppo disseminata su un manto stradale ancora discreto. Purtroppo gli asfalti di questo giro non sono un granché, ma trattandosi di un giro tra amici non c’è bisogno di scendere a tutta velocità e si può tranquillamente fare attenzione a dove mettere la ruota. E’ un peccato però, perché i commenti parlano di una salita affascinante e senza traffico, rovinata dalla scarsa manutenzione e da un terreno che tende troppo facilmente a cedere.

A Tassara riprendiamo tutti assieme, poco avanti ci sarà un trivio su cui indico di svoltare a sinistra, subito corretto da qualcuno con “destra” quando in realtà delle tre vie dobbiamo scegliere quella centrale, cioé quella ufficiale che rientra in provincia di Pavia e che tra infiniti vigneti, dolci versanti e diversi rattoppi più o meno ben fatti ci porta quasi a S.Maria della Versa, comune ad alta vocazione enologica situato nella valle ononima, in cui l’agricoltura ed il panorama sono indissolubilmente legati al nettare di Bacco.

Qui finisce la prima parte del racconto, mi spiace aver impiegato tre settimane a pubblicarlo ma sono stato via per lavoro e non sono più riuscito a scrivere nulla

Il gruppo fermo fuori Casteggio, a qualcuno è caduta la pompetta
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Igor svalica al bivio del passo Carmine. Nonostante il cielo nuvoloso fa abbastanza caldo
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Siamo a quasi 600m, ormai abbiamo abbandonato la zona delle vigne
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Elia festeggia il GPM più duro di oggi
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